La battaglia dello struffolo d’acciaio e il koken insanguinato!!!

Ogni mattina un ninja si sveglia e sa che effettivamente lui è un koken non è un ninja!

Ogni mattina un koken si sveglia e sa che dovrà combattere fino all’ultimo struffolo.

Ogni mattia uno sfruffolo si sveglia e sa che dovrà scappare dal koken.

Ogni mattina Godot si sveglia e… spegne la sveglia e si addormenta per altri 5 minuti!

Ogni mattina, dopo i 5 minuti, Godot si RIsveglia… e NON sa con che scleri torturare i poveri malcapitati di passaggio nel blog!

Ogni mattina uno sfruffolo darà un’idea a Godot mentre scappa dal koken!

Ogni mattina… tranne oggi!!! Oggi è il fatidico giorno della “Battaglia dello struffolo!”… ma quando lo struffolo diventa d’acciaio? ALLORA E’ GUERRA!!! Eh già… perchè Antonio (IL circolo dei viaggiatori… l’unico in grado di essere da solo tutto “un circolo”)… mi ha fatto pensare a una strana eventualità… E se i ninja facessero gli struffoli???

Sarebbe un meraviglioso documentario per Piero Angela!!! Il titolo? Quello del post!

La battaglia dello struffolo d’acciaio e il koken insanguinato!

(Musica di Super Quark in sottofondo)

Cari amici andiamo a vedere come si svolgeva nel Periodo Edo la vita del ninja solitario! Il ninja solitario era quel ninja che non solo sapeva fare trucchi con le carte francesi ma era anche quel ninja che era così bravo… ma così bravo da essere mandato a quel paese da tutti i suoi amici ninja non così bravi! A “quel paese” il ninja solitario… incontrò il MAESTRO!!! Il Maestro… meglio noto come Antonio-san… addestrò il ninja solitario nelle arti marziali segrete. Arti marziali così segrete… che ora ci facciamo persino i documentari!!! Il ninja si allenava… diventava più forte… ridipengeva steccati… metteva la cera e toglieva la cera… poi si accorse che rischiava di diventare Karate Kid… e disse al maestro: “SENSEI! Ma che cavolo metto a fare tutti i giorni questa cera che poi si scivola????” Antonio-san annui e disse: “Allora costruiamoci un esercito di pietra!” Il ninja annui… ma poi pensandoci sopra disse: “L’hanno già fatto i cinesi!” Antonio-san annui e disse: “Allora costruiamo un muuroooo luuungooo luuungooo!” Il ninja annui, ma poi disse: “Sensei! Pure quello l’hanno fatto i cinesi” Antonio-san annui e disse: “Che cavolo questi cinesi mi rubano tutte le idee!” E per la disperazione si mise in meditazione a testa in giù sull?Ygdrasil… ma il ninja arrivò e disse: “Ehm.. Sensei… questo l’ha già fatto Wodan-Odino!” Antonio-san chiese: “E’ cinese?” Il ninja rispose di no… e Antonio-san disse: “Non vorrei fare come gli altri tuoi amici e mandarti a quel paese… ma lasciami meditare!”

Il ninja solitario lascio il suo maestro a testa in giù a fotografare… ehm… a meditare… e mentre il maestro meditava… il ninja si allenava!!! Il ninja si allenava e il maestro meditava!!! Poi arrivo L’OBA!!! Ossia la zia di Antonio-sensei! E Antonio-san smise di meditare… per esibirsi nello scatto di flash durante la cerimonia del cha! (Che poi è il tea!) La OBA era contenta… così contenta che svelò al nipote e al suo apprendista ninja una tecnica segreta!!! Eh già… perchè nel periodo Edo le donne giapponesi diventavano tutte maestri d’arti marziali!!! Non vi siete mai visti un film di Kitano o Kurosawa??? NO! Beh allora credetemi… sono o non sono Piero Angela… tutte tutte TUTTE le donne diventavano maestri d’arti marziali!!! La tecnica della OBA era… quella… letale e pericolosissima dello “Struffolo d’acciaio!” Ma non gli spiegò come si usava!

Antonio-san provò dapprima a mangiarli… gli atroci dolori gli fecero capire che non era quello il modo! Poi li lanciò contro il ninja! Questo cadde a terra e rimase a dormire 5 giorni di seguito… quando si sveglio il sensei gli chiese: “Hai fatto di nuovo tardi per locali!?” Il ninja disse: “No sensei… mi hai tirato uno struffolo in testa e sono svenuto!” Fu grande giubilo nella palestra del maestro Antonio-san… la tecnica con cui combattere i nemici era stata trovata! Maestro e allievo si allenarono… e poi decisero di affrontare i nemici… ma il ninja chiese al maestro: “Sensei… ma abbiamo nemici?” Antonio-san rispose: “I cinesi??” Il ninja scosse la testa e disse: “Non possiamo punirli solo perchè sono copioni! E poi in quanto ninja possiamo combattere solo con ninja!” Antonio-san allora con le lacrime agli occhi si voltò verso l’allievo e disse:

“Non c’è altra scelta allora… dobbiamo combattere tra di noi!!!! E vedere chi è il più forte!”

Ma l’allievo scosse la testa… e disse: “Maestro… devo confessarti una cosa… NON SONO UN NINJA SONO UN KOKEN!!!” E il maestro con tutta la sua maestria da maestro zen rispose in maniera molto zen: “E ora con chi cacchio combatto!?” Il ninja fece spallucce perchè non sapeva che dirgli… Antonio-san si incavolò come una biscia e cacciò il suo ormai ex-allievo a struffolate in faccia!!!

Il koken si ripromise di vendicarsi contro gli struffoli… e tornò alla sua professione… quella di fare da servo di scena alle recite dei bambini delle medie…ma la tecnica appresa dal maestro gli tornò utile… struffoli alla mano infatti sconfiggeva tutti gli infami detrattori di cotanta arte scenica!

Beh… che dire… non è proprio così a casa mia quando si fanno gli struffoli ma siamo altrettanto agguerriti!!! E poi il post scopiazzato dal commento di Antonio lo dovevo fare… l’ho fatto per tutti! Perchè per lui no!? 😀

Ricordate Sigfrido? E’ tornato! E con lui c’è anche Re Artù!

Eh già! Chi di voi non ricorda l’epica battaglia di Sigfrido contro il grano saraceno!? Ehm! Eh sì! Memore del successo della storia… oggi in preda a un colpo di sonno… in classe ho deciso di raccontare la storia di Re Artù! 😀 Chi si ricorderà di Sigfrido avrà pensato: “Oooooohhhhhhhhhhh nooooooooooooooo! Pessima Pessima Pessima idea!” Ed effettivamente non ha tutti i torti!

Anche perchè diciamoci la verità… Ginevra si diede un bel po’ da fare in giro… da gran brava regina!!!

Comunque non potevo dare la versione “completa” della storia! Quindi… per la serie “VIVAVIVA LA CENSURA!” ho tagliato tutta la parte di Ginevra che se l’intendeva con Lancillotto che per anni da bambina pesavo si chiamasse Giavellotto, e tutti gli altri cavalieri non rotondi della tavola rotonda… riducendo la storia a “LA SPADA NELLA ROCCIA!”

Con somma gioia dei bambini… che non avevano mai sentito parlare di Merlino&co. (che detto così sembra un’agenzia che fornisce maghi come animazione per feste di compleanno) Così io mi sono ritrovata a pensare… “Ma Che Fanno Questi Ragazzuoli fino ai 13 anni???! Non sanno niente! Una storia! Un libro! Ma nemmeno un film!” Dopo i 13 anni… si capisce si iniziano a “distrarre” ma… PRIMA???

Comunque visto che neanche voi saprete la MIA storia di Re Artù… eccovela qua!

Godot (narratrice nei panni di insegnante): C’era una volta… vabbè… La storia di Re Artù la sapete saltiamo a dove racconto la parte su… il re morto… e Artù… ops! Figlio “illegittimo”: “Artù figlio del Re morto, sconosciuto a tutti perchè inviato in una terra lontana perchè non si sapesse che era figlio di…” E qui casca l’asino!

Studente 1: prof… perchè non si doveva sapere che era figlio del re!?

Godot: Ehm!

Studente 2: è solo una storia! Non ci deve essere un perchè!

Studente 1: Prof. perchè non ci deve essere un perchè!?

Godot: O____O Beh… diciamo che avevano mandato Artù lontano… per PROTEGGERLO dai cattivi!

Studenti: Oooohhhh!

Godot/narratrice intanto gongola! Primo ostacolo saltato! 😀 Quindi arriviamo alla parte della spada Nella Roccia… che poi era un’incudine… ma queste sono quisquiglie!

Godot: “E così con un sol colpo Artù riesce ad estrarre la spada…

Studente3: EEEEEEEEe come doveva essere forte!

Studente 4: Uanim’ professorè ma comm’ sfaccet’ ha fatt!?

Godot: Ragazzi! il linguaggiooo…

Studente 4: No ric’ ‘o ver’ comm’ ha fatt’?

Godot: Magia!

Studenti: Oooooooooohhhhhhhh!

Godot/narratrice gongola ancora e pensa: “GnecGnecGnec!”

Ma la storia CONTINUA! E arrivano i guai!

Godot: “La vita di Artù prosegui tra gioie, dolori e tradimenti (io intendevo ginevra e il giavellotto… ma ricordate… la censura???)”

Studente 5: Che gioie?

Studente6: Che dolori?

Godot (con fare filosofico e fatalista): Ragazzi stiamo parlando di una vita lunga… c’è sempre qualche dispiacere e qualche bella cosa!

Studente 7: E i tradimenti?

Studente 4: Tenev’ ‘e corn!

Godot O_______________O E intanto penso… ma allora lo conosce! E invece no! Era solo una battuta!

Godot: Beh tanti tradimenti… un suo cavaliere aveva tradito la sua fiducia… portandogli via Ginevra… (Eh sì ho lasciato i dettagli sconci… ma comunque l’ho detto… quello che non mi aspettavo era la reazione dello studente4!)

Studente4: V’avev ritt’ che tenev’ ‘e corn!

Studenti: Oooooooooooooooohhhhhhhhhhhhhhh!

Godot: O_________O Ma scusami siamo a lezione di dialetto oggi????

Studente 4: No, scusatem professorè ma ste storie sono nu poch’ strane!

Eh lo so! Ma quando si troveranno davanti alla Divina Commedia e al solito canto su Paolo e Francesca sentiranno “Galeotto questo libro”… almeno sapranno di che parla! Anche senza dettagli sconci! Però era giusto su questo dargli la scelta…

Godot: Ragazzi se volete non lo facciamo più e cambiamo progetto opzionale… se vi annoia…

Studenti: Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!

Studente 4: Sono strane ma non ci annoiamo la storia di Sigfrido l’ho raccontata pur a fratem’ ‘0 piccirill!

EHM! Chissà se gli ha raccontato anche del grano saraceno??? 😀

Concorso: L’idea del secolo… anzi no del millennio… anzi no…

Pausa finita!!! E per chi di voi ora sta urlando “Noooooooooooooooooooooooooooooooo” direi che il post può anche finire qui! Anzi ve lo consiglio calorosamente… onde evitare che voi vi possiate sperdere tra le parole completamente senza senso che stanno per arrivare!

Oggi parliamo del nuovo gioco dell’estate (pari al Toto-tutto), signori e signore vi presentiamo: (rullo di tamburi)

101 modi per far venire l’ulcera a Godot!!!

Partecipare è semplice basta mandare il coupon che trovate sulle confezioni di detersivi, merendine, pranzi e cene in scatola, liofilizzate, surgelate, sulle calze e persino dal benzinaioooo!!! 

Di che sto parlando? Ovvio di concorsi! Non i concorsi statali… difficilissimi (a detta di tutti) da passare ma con uno scopo più o meno ben preciso… parlo dei concorsi a premi! Che ormai pullulano sulle nostre tavole, nei nostri frigoriferi, sulle nostre lavatrici (e/o lavastoviglie) e persino nei cassetti della biancheria! Eh sì… perchè mi è venuto quasi un colpo quando un paio di settimane fa andando a comprare un paio di calze (argomento triviale tranne che voi non siate dei feticisti lo so… ma pure prima o poi me le dovevo comprare queste calze)…comunque andata a comprare un paio di calze mi sento il mogio… mogissimo… proprietario del negozio che con voce improvvisamente/clamorosamente allegra dice:

“Signorina compri due paia di calze invece di uno e in omaggio un paio di calzini!”

Vabbè, penso io, con quello che costano “queste” calze… potevi anche regalarmeli già i calzini! Ma non l’avevo mai visto allegro… e così dico: “OK!”

L’omino torna alla sua tristezza e prende un altro paio di calze… e poi di nuovo allegro:

“Ma non è tutto! No! No! Con questa cartolina lei può incollare i tagliandi di controllo delle calze e dopo che avrà raggiunto quota 5! Ripeto 5! Potrà partecipare all’estrazione finale di… (voi chissà che vi aspettate!)… tre paia di calze! Ora vuole altre calze?”

Ehm! No! Ne volevo solo un paio! E poi che cavolo di concorso è!? Vinci le calze con le calze… ma siamo impazziti! Qui non si sa più come campare… e io dovrei mettermi a fare i punti sulle calze! Quindi capirete che questa volta ho risposto “No grazie non mi interessa…” e sono uscita…

Passano i giorni… passano le ore… intanto ovunque attorno a me pullulano i concorsi a premi! Anche in redazione abbiamo partecipato! Quello con meno capelli offriva il caffè… scemo S. che ha accettato sapendo di essere completamente calvo! E poi ieri nel mio giorno di riposo… nonostante l’intimazione di “non chiamarmi”… “la chiamata”! L’editore!

Inizia così: “Sapevo che non dovev chiamarti!” (e allora perchè l’hai fatto?) “Ma mi è venuta un’idea!” (Eureka allertiamo la protezione civile!) “Un concorso!” (??? Vuoi delle calze?) “Potresti partecipare a qualche concorso letterario! E vedere se così ti passa il blocco! Se ti passa allora il problema è il libro… e possiamo lavorarci insieme!” (E se non mi passa? Che fai mi sopprimi?)

Data la scenata dell’altro giorno non ho voluto dire di no… gli ho detto che mi sarei guardata in giro… e che se avessi trovato un concorso che mi stuzzicava allora avrei provato a partecipare!

Ieri ho cercato concorsi letterari tutto il giorno… e… mi ha fatto sorridere la gamma di titoli sconclusionati di molti concorsi (quelli seguenti sono solo alcuni esempi… quindi nessuno si offenda): Concorso Wilde… per la poesia (??? MA se è l’unica cosa che non ha scritto!) Concoso Montale… per il romanzo! Vabbè! E poi… non faccio nomi… ma c’è in giro un concorso per racconti (l’ideale visto che non ho voglia di scrivere troppo) in cui si vincono “beni alimentari!”!!! Scusate? Ma credo sia una burla… spero sia uno scherzo!!! Voi direte: come sei venale! No! Io non voglio il premio… ma non voglio neanche un prosciutto! E’ tristissimo! Preferisco tornare a fare il concorso con le calze!

Mah! In definitiva credo che questa mania di fare concorsi a destra e a manca abbia preso un po’ la mano… che si sia trasformata in una sorta di “idea del secolo”…

Ma io forse ne ho una migliore (quindi sarebbe l’idea del millennio! O no?)… un nuovo concorso:

CONCORSO:

Crea un concorso- alla prima edizione

per il bando di concoso chiedere alla giuria unica: Godot!

PREMIO: ll paio di calzini che mi ha dato l’omino mogio del negozio!

 

C’era una volta… un autore di favole! Ossia la verità sulle favole per bambini che non avreste mai voluto sapere!

Stanchi delle mie lagnanze??? Ok! Oggi vi racconto una favola! 😀 (e con questo post il blog entra automaticamente nel vietato ai maggiori di 3 anni!!)

C’era una volta… circa tra il 1628 e il 1703… un giovincello… anzi essendo francese un garçonello (ehm) di nome Charles… il cui gemello morì a sei mesi. Ma il caro Carletto non era solo aveva altri 10 fratelli e il padre, che era molto povero, li portò a sperdere nel bosco ma Carletto aveva delle molliche di pane allora….

allora… ho sbagliato scusatemi… dicevo Ma il caro Carletto non era solo, aveva 2 fratelli e essendo nati in una famiglia ricca… il primo Pierre da grande divenne un avvocato… il secondo Claude divenne medico… e visto che non era contento anche architetto… disegnando niente popo’ di meno che “La facciata del Louvre!”

Carletto da grande divenne favolista… famoso per i Racconti di Mamma Oca… che non era la mamma di Charles che faceva l’oca con gli altri uomini… era Oca nel senso dell’animale!

Beh? Direte voi… tutto qua? No!!! Ora inizia il racconto… a tinte piuttosto torbide!

Il fratello di Charles… Claude… era molto ma molto ma molto bravo come architetto… però era una vera schiappa come medico! Tra i suoi POVERI pazienti… ci fu anche un certo Nicolas Boileau… ragazzotto di debole costituzione che in un intervento per mano di Claude… diciamo che… diciamo che… si giocò la possibilità di avere eredi!!!! Ehm! E oggi il suddetto intervento lo farebbero in day-hospital! Figuratevi!!!

Comunque… destino volle che Charles e Nicolas Boileau… si incontrassero all’Académie Française… dove Nicolas era soprannominato niente di meno che “Le législateur du Parnasse” per la sua autorità in quanto critico letterario! Ora i due incominciarono a “querelarsi” non nel senso giuridico del termine ma nel senso che furono coinvolti nella famosa Querelle des Anciens et des Modernes… Ovviamente non potevano stare dalla stessa parte… e quando durante una disputa… Nicolas disse qualcosa a Charles del tipo che era uno scrittore serio quanto il fratello era un bravo medico… Charles rispose con…  rispose con: “Pollicino”!!! Ma non si fermò lì… ma non vorrei scendere nel triviale! Ehm! Quindi? Tutte quelle belle fiabe per bambini che sono presenti nella raccolta di quell’oca della mamma… sono frecciatine a un povero… “impotente”.

Boileau risposte a sua volta con “L’art poétique”… ma quella non la leggiamo ai bambini… o no?

Comunque c’è un lieto fine anche qui… Carletto e Nicoletto dovettero anche abbracciarsi in pubblico: Era il 30 Agosto del 1694, la querelle era finita e loro come “capi” dovevano rappacificarsi… quindi vissero tutti felici e contenti! O quasi!

una faccia non proprio raccomandabile!

Perrault: una faccia non proprio raccomandabile!

 

Ed ecco Pollici... ehm... Boileau!

Ed ecco Pollici... ehm... Boileau!

Piero Angela mi saluti a quella santa donna della Strega Cattiva!

Eh già! Oggi mi sento il fegato al vetriolo! Perchè? Direte voi… perchè non sopporto quella pulitona di Cenerentola, la narcolettica bella addormentata del/nel bosco, e soprattutto Biancaneve!!!

Non mi importa che i bambini dicano… “uh prof. sembrate Biancaneve!” Ed è ovvio che lo intendono come un complimento… o come un’offesa per il prof. di ed. fisica che è un po’ bassino anche se neanche io sono una vatussa! Ma dico io… perchè Biancaneve doveva rompere le scatole alla Strega Cattiva!!!??? E che cavolo un minimo di solidarietà femminile!!! E invece no! Io sono bella, dolce, buona e ho un fidanzato che di mestiere fa il principe azzurro… tu sarai anche caruccia, ma sei fetente e da brava fetente resta sola come un cane! MA COME! MA BIANCANEVE NON DOVEVA ESSERE BUONA E DOLCE??? MA ALLORA FA FINTA QUANDO C’E’ NEI DINTORNI IL PRINCIPE AZZURRO PER POI PUNGOLARE QUELLA SANTA DONNA DELLA STREGA CATTIVA! Ma allora è proprio una gatta morta!

I maschietti presenti si chiederanno: “What’s gatta morta?” Ve lo spiego in due parole, che forse non sono due, ma visto che sto storta guai a chi me lo fa notare, ora immaginatevi la musica di Super Quark e leggete:

 “La gatta morta è quell’animale femmina che nel periodo dell’accoppiamento che le dura praticamente tutta la vita, sbatte gli occhioni con i ciglioni per far in modo che il povero fes… ehmm… maschio cada nella sua rete. Dopo il ballo rituale dell’aiuto, la gatta morta si propone al maschio con il capello sempre al posto suo e il trucco sempre fatto, il tutto mentre con innata leggiadria dice: ‘questo non lo so fare, perchè sono una dolce pulzella indifesa, mi prendi in braccio e mi aiuti’. A questo punto il maschio è freg… ehm è innamorato, e NON vissero felici e contenti visto che dopo il matrimonio la gatta morta tende all’ingrasso e in un’istantanea amnesia si dimentica dove ha messo la trousse del trucco, in compenso si ricorda benissimo dov’è il telefono per chiamare ‘mammà’ e criticare il povero cret… ehm… marito”

Fine di super quark! EEE! Direte voi, ma questa si è mangiato uno yogurt inacidito… no lo yogurt era buonissimo e con i pezzi di frutta! La questione un’altra.

Una delle protagoniste di Sex&The City, nel film dice: “Noi donne siamo tutte o gattine sexy o streghe”.

E purtroppo mi sono resa conto recentemente che è vero. Una mia professoressa all’università mi disse una cosa che mi ha fatto molto riflettere: E se la strega cattiva non fosse stata veramente cattiva ma semplicemente moderna? E perchè no!

Infondo le streghe messe al rogo non erano streghe ma donne che sapevano curare il raffreddore con una tisana, o che non avevano paura di “non” aspettare il matrimonio per andare a letto con un uomo. E poi, sembrerà anche un discorso da femminista, ma il racconto “Biancaneve” è stata scritto da un uomo… e diciamolo molti uomini amano vedersi in veste di “salvatori” delle pulzelle indifese, o almeno amavano l’idea gli uomini come i fratelli Grimm e i Perrault vari.

Non voglio essere banale e vi dirò non amo il femminismo, pur essendo una donna. Non lo amo perchè è oramai diventato la scusante di tante cose, il motivo percui donne in bomberino rosa hanno diritto di andare ai consigli comunali. MA il bomberino deve essere ROSA. L’uguaglianza deve essere proprio l’opposto invece, almeno in un paese “abbastanza” evoluto come il nostro… per i paesi dove le donne vengono trattate peggio di animali il discorso è ovvio cambia… perchè avere la precedenza sugli uomini? Siamo donne, siamo in grado di fare quanto sanno fare gli altri, se siamo più brave riusciremo, altrimenti non significa per forza che siamo in una società maschilista semplicemente che non era il momento giusto per riuscire.

La colpa degli insuccessi delle donne, spesso, non è degli uomini come sento dire io. Ma delle altre donne! Non è il principe azzurro che decide di uccidere la strega cattiva, è Biancaneve che chiedendogli di salvarla dalla strega lo obblica a farlo… Le biancanevi di questo mondo dovrebbero imparare che non importa se la strega cattiva ama la torta di mele, e tu no!, impara a farti gli affari tuoi, e magari impara a non fare la spia, o a non fregarle il fidanzato o a chiedere al principe azzurro di mettersi in mezzo ai fatti vostri, e vedrai che sarà meno cattiva, e forse tu così imparerai anche a salvarti da sola!

Io potrò anche assomigliarle… ma vorrei esprimere tutta la mia solidarietà a quella santa donna della strega cattiva!

Il film Disney, però, è stupendo!

Il film Disney, però, è stupendo!