C’era una volta un villaggio del periodo Edo noto a tutti come “A quel paese”! Voi direte… ma già lo sappiamo! E io dirò: “So che già lo sapete… ma io in qualche modo lo devo riempire il blog!” Ricominciamo!
C’era una volta nel periodo Edo… un villaggio a tutti noto come “A quel paese”!
Gli abitanti del villaggio erano tutti esperti nelle arti marziali segrete… arti marziali insegnate dal sommo sensei Antonio-san! Le arti segrete erano così segrete che spesso e volentieri non le conosceva nemmeno Antonio-san… ma era un sensei e questo bastava! Bastava soprattutto al più fedele degli alunni del maestro… così fedele che anche quando il suo sensei lo scacciava letteralmente a pedate… lui scambiava il tutto per un segno d’affetto! Questo alunno era il ninja solitario… abile nell’arte di costruire casette con le carte francesi!
Un giorno… dopo un cazziatone esagerato da “Lo strillone del villaggio” dal nome “Redattore-san!” il nostro amico ninja solitario decise di “scappare dal villaggio” e cercarsi un altro lavoro… che poi che lavoro fosse non si sa… e Antonio-san per la gioia… ehm… per la preoccupazione che potesse scappare senza maglia della salute… incomincio a preparargli il bagaglio urlando: “Sbrigati che perdi il trenOOOO!!!” Il ninja solitario non sapeva cosa fosse il treno, perchè nel periodo Edo i treni non esistevano… tranne i trenini samba ai matrimoni ma quelli risalgono all’età della pietra… comunque… il ninja solitario che non sapeva cosa fosse un treno chiese: “Cos’è un treno?! Maestro?!” E il maestro, che aveva anche il potere di vedere nel futuro… con somma pazienza disse: “Boh! Prova a chiedere a Google-san!”
Il ninja solitario… abile nell’arte di trascinare il maestro andò a trovare Google-san… il sapiente del villaggio… e chiese: “Google-san cos’è un treno?!” Ma Google-san rispose: “Mi è saltata la connessione tornate domani!” Allora il ninja solitario chiese: “Google-san cos’è la connessione?!” Ma Google-san rispose: “Mi è saltata la connessione tornate domani!”
Sia Antonio-san che il ninja solitario scossero la testa afflitti… Google-san si sapeva in tutto il villaggio aveva gravi problemi familiari che lo spingevano a bere per dimenticare… e dimenticava proprio tutto!!! Anzi era proprio un po’ rimbambito!
Comunque… il ninja solitario non aveva proprio più voglia di scappare dal villaggio e disse: “Quasi quasi resto!” ma il maestro… inorridito all’idea disse: “TE sei pazzo! Non puoi restare qui!” Allora il ninja solitaro guardò il maestro e disse: “Perchèéèéèéèé!?!??!?!?! MaestrooooO!!!” E il maestro incominciò un lungo elenco di validi motivi… che terminarono con: “E soprattutto perchè quando ti lagni riesci anche a cambiare accento sui perchè prolungati!”
Pur di farlo partire il maestro disse: “Ti accompagno alla Stazione… che non so cosa sia… ma ti ci accompagno lo stesso! E tieni ti metto nel bagaglio anche tre fotografie in mio ricordo…” E il ninja disse: “Maestro?! Ma le fotografie non le hanno ancora inventate!” Allora il maestro disse: “E’ vero… sono acquerelli!” Ma il ninja disse: “Maestro… ma così mi si colorano tutte le tute da ninja!!” Allora il maestro disse: “Allora sono schizzi a matita!” E il ninja disse: “Maestro… incomincio a sospettare che tu non mi voglia qui!!” Allora il maestro disse: “Noooooooooooooooooo!!! Ma come ti vengono certe ideeeeeeee?!?!?!?” E il ninja disse: “Lo sapevo che non era possibile maestroooo!!!! Grazie per tutti gli insegnamenti! Ci vediamo presto!” Allora il maestro disse: “Non troppo presto possibilmente!” E il ninja rispose: “Maestro!!! Come sei gentile… non vuoi che mi preoccupi del fatto che tu ti preoccupi per la mia preoccupazione per il fatto che al villaggio sentirete la mia mancanza!!!” Allora il maestro disse: “Ohibò!” E poi il ninja disse: “Ma maestro… scusa… che ci stiamo salutando a fare… tu devi accompagnarmi alla stazione!” E il maestro rispose: “Ma io non ho tempo… devo costruire un muro luuuuuuuuuuungoooooooo luuuuuuuuuuungooo!” E il ninja rispose: “Ehm… maestro quante volte te lo devo dire che l’hanno già fatto i cinesi?!” E il maestro disse: “Ohibò! Pigliati la metro!” Ma la metro non era stata inventata…e così il maestro fu costretto ad accompagnare il ninja solitario alla stazione… che non era ancora stata inventata! Anche perchè senza treni… non so proprio cosa potesse arrivarci lì!
Ma ci arrivarono Maestro e ninja solitario… voi direte… ma dove sono arrivati!? E io vi dirò: loro proprio non lo so! Io oggi per una strana “Legge del Karma!” sono arrivata alla stazione Termini! E forse che sì forse che no… c’era in stazione uno strano tipo… con l’armatura da kendoka-sensei addosso… e seguendo le traccie del maestro e del ninja solitario… segnalate da una strana striscia gialla che è a terra… abbiamo letto una strana scritta sul tabellone degli orari che diceva: “Io torno al villaggio perchè non sono un ninja! Sono un koken!!!” Chissà, nell’antica lingua del villaggio del periodo Edo, che cosa significava?! 😀