Equivoci… quiproquo e qui quo e qua!

C’era una volta una dolce pulzella… eh no! Non è di nuovo Biancaneve, nè la vecchietta ninfomane dell’aereo… la dolce pulzella in questione ero io!

Vabbè… ricominciamo… Tanto ma tanto tempo fa, prima che le rughe la facessero diventare acida la dolce… vabbè… agrodolce Godot lavorava in un aereoporto non meglio definito! (O sennò il toto-regione inizia ancora una volta)! I maschietti non si illudano… ciò non significa che io sia una stangona… le stangone lavorano sugli aerei e con i tacchi bucano le moquette deille cabine facendo così andare in rovina le povere compagnie come l’Alitalia!

Comunque Godot, che in questo post parlerà in terza persona neanche fosse Alberto Tomba, lavorava al banco informazioni. Un’informazione sulla mia vita che avevo rimosso fino a quando qualche giorno fa su un post ho letto le telefonate ricevute da un call center… e ho ricordato le richieste fattemi al banco informazioni all’aereoporto di… ahah credevate ci cascassi!

Ed eccovi un breve elenco delle richieste più assurde:

1) Signorina, perchè non posso viaggiare in Europa senza passaporto? (Chissà perchè? Viviamo in un mondo ingiusto!)

2) Signorina, me lo potrebbe fare lei il passaporto? (Certo… poi se vuole le stampo anche 2000/3000 euro falsi per le spese)

3) Signorina, lei ha sonno? (Direi, avevo il turno di notte!)

4) Signorina, posso chiamarla signorina? (Finchè non mi chiama Giuseppe lei può chiamarmi come le pare!)

5) Signorina, dov’è il bagno? (Questo sarebbe stato abbastanza normale, se non fosse che a chiedermelo era un uomo, ed io, che avevo appena finito il turno, ero nel bagno delle donne!)

6) Signorina, ma i miei figli saranno al sicuro in Inghilterra? (E che ne so signora mica vado con loro, sono del banco informazioni non la babysitter dei suoi pargoli… che poi avevano 30 anni a testa!)

AND THE WINNER IS (rullo di tamburi)

7) Signorina, ma io ho una certa età, non ci riesco proprio a salire su quel rullo dove hanno fatto passare le mie valige… Allora come faccio per salire sull’aereo? (Questa si commenta da sè… lasciatevi solo dire che accompagnai la signora al Gate mentre lei si genufletteva per ringraziarmi)

Il numero 8 non lo metto perchè sennò compare il solito omino del numero 8 con parentesi ossia questo 8)

Ma non è tutto… sennò tra domande assurde e turni di notte di 10 ore non avrei mai lasciato il mio banchetto informazioni di fronte al cecchinaro più carino dell’aereoporto! (Vero che c’era anche un tizio dal nome assurdo che mi chiese di andare a vedere i Pooh con lui… e senza nulla togliere ai Pooh… non ho ancora 90 anni!)

Il punto era… che si creavano non pochi equivoci… eh già! Ad esempio un giorno Godot (che non si è dimenticata di essersi ripromessa di scrivere in terza persona) tornò alla sua casetta, casetta che divideva con diverse pulzelle sue colleghe… e… e… si accorge di essersi dimenticata le chiavi! Ora il caso vuole che anche l’unica collega rimasta a casa fosse senza chiavi. Godot così era rimasta chiusa fuori, lei chiusa dentro. E ci parlavamo allegramente dal balcone all’esterno del cancello! Vabbè… direte voi… ma perchè cavolo almeno non hai scavalcato il cancello per parlare dall’interno del parco… Il caso vuole… che Godot fosse obbligata a un certo abbigliamento: minigonna-stivali-camicia-giacca-foulard… non era proprio il caso di scavalcare!!!

Beh… direte voi… e l’equivoco? A salvare l’ignara pulzella doveva accorrere il principe azzurro… ma no! Arrivano i vicini di casa! Beh, direte voi… ma come sei precisina… vicini di casa, principe azzurro, fa lo stesso! NO! NON FA LO STESSO!

Già perchè dopo essersi informati sul perchè io fossi rimasta fuori… i cari vicini iniziarono a chiedere:

“Ma come mai sei vestita così elegante alle 10 di mattina?” (ricordate i turni di notte?)

“Ma come mai siete tutte ragazze in quell’appartamento?” (ricordate le colleghe?)

“Ma c’è un gran bel giro di ragaze giovani e carine… che lavoro fate?” (TADADADAM)

Eh sì tanto per riassumere… avevano scambiato la nostra placida casetta per una casa d’appuntamenti!

Ah e non vi ho detto tutto… la mia collega… quella del balcone… era di Bratislava… e quando ridendo raccontammo l’accaduto alle altre colleghe… lei disse che era stato tutto un quiquoqua!

Eh no! Quelli sono i nipoti di Paperino! E vabbè che anche loro sono un po’ equivoci non sapendo di chi siano figli, di chi siano nipoti, etcetc. però… mi sembra un po’ troppo!

Gli equivoci nipoti di Paperino!

Gli equivoci nipoti di Paperino!